Sistema
Endocannabinoide

Il sistema endocannabinoide, presente nel corpo umano e in quasi tutte le specie animali, prende il nome dalla cannabis perché alcuni componenti endogeni “mimano” la reazione dei fitocannabinoidi (o cannabinoidi naturali) della pianta della canapa.

L’attenzione su tale sistema risale allo studio dei metaboliti attivi della Cannabis sativa nei primi anni ’60 ed ha avuto piena legittimità scientifica nei primi anni’90.

Il sistema endocannabinoide è formato da una struttura endogena di comunicazione tra cellule neuronali, per questo riveste grande importanza nel controllo del dolore, delle funzioni cognitive, della capacità motoria, del metabolismo osseo, del sistema immunitario e della risposta antinfiammatoria.

I recettori CB1

Si trovano principalmente nel sistema nervoso (encefalo, cervelletto, ippocampo, midollo spinale e in parte minore in altre aree). Una bassa densità di recettori cannabinoidi CB1 sono stati individuati anche in polmoni, fegato, reni, ghiandole endocrine e salivari e nell’apparato riproduttivo, mentre sono assenti nel midollo allungato e nella parte del sistema nervoso che controlla le funzioni respiratorie e cardiovascolari.

I recettori CB2

Si trovano principalmente nel sistema immunitario, in particolare nella milza e nelle tonsille, e in piccola parte nel sistema nervoso centrale. La stimolazione dei recettori CB2 ha un’azione antinfiammatoria e modulatrice del sistema immunitario.

Cos è il CBD
e come funziona?

Il cannabidiolo (CBD) modula alcuni meccanismi che già sono esistenti e in atto nel nostro organismo. In sostanza, nel momento in cui si attua uno squilibrio o uno scompenso nel nostro corpo, la modulazione provveduta dal cannabidiolo (CBD) – che agisce, ad esempio, sul sistema immunitario o indirettamente su un processo infiammatorio – tende a ripristinare l’equilibrio originario. Il cannabidiolo (CBD) comporta quindi una modulazione indiretta di una alterazione del sistema endocannabinoide umano provocata da patologie o traumi.

Diverse sono le proprietà terapeutiche attribuite al CBD. Alcune di queste sono ampiamente sostenute da ricerche scientifiche, altre sono frutto delle esperienze dei consumatori che nel mondo ne apprezzano convintamente le qualità.

Proprietà analgesiche e anti-infiammatorie

Riduce la percezione del dolore grazie alla sua azione sul sistema endocannabinoide presente nel corpo umano. I cannabinoidi si legano infatti ai recettori presenti nel cervello e stimolano risposte in diverse zone del corpo, favorendo meccanismi neurologici benefici.

Proprietà ansiolitiche

è stato dimostrato che mitiga i sintomi associati al Disturbo Post Traumatico da Stress (DPTS) e al Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC), che secondo diverse ricerche sono causati anche da una carenza di anandamide nel sistema endocannabinoide umano.

Proprietà antipsicotiche

Alcune prove scientifiche suggeriscono che il cannabidiolo aiuta a trattare la schizofrenia ed altri problemi di salute mentale, come il disturbo bipolare.

Proprietà antiemetiche

Gli oli di CBD possono facilmente ridurre questo disturbo, trattando efficacemente i sintomi di rigetto. Gli oli di CBD sono facilmente digeribili, non contengono componenti chimici e non sprigionano i sapori sgradevoli dei normali farmaci antiemetici, ricchi di antiacidi e bismuto.

Proprietà anticonvulsivanti

Il CBD sarebbe molto efficace nella terapie per trattare alcune forme di epilessia infantile, tra cui la Sindrome di Dravet.

Proprietà energizzanti

Noto per i suoi effetti calmanti, il CBD offre anche proprietà energizzanti, grazie alla sua azione detossinanate e alla capacità di rafforzare le cellule del corpo umano, contribuendo alla loro corretta rigenerazione. È anche un ottimo antiossidante, secondo uno studio del 2008, addirittura migliore delle vitamine C e E.